LA SIGNORA OLGA & LA SUA TORTA MARGHERITA (BUTTER FREE MA BUONISSIMISSIMA)
“I TRI PECATI CHE DIO NON PERDONA
Imbriagarse de vin tristo.
Robar par conto de ‘n altro.
Andar co’ ‘na dona piassè bruta dela tua.
LE TRE ROBE CHE DURA ‘N ORA
Seren fato de note.
Mulin fato de strope.
‘Na vecia che se ‘namora:
i è tute robe che dura ‘n ora”.
Troppo simpatica, la signora Olga.
Questi proverbi (la cui taduzione trovate qui) li declamava perfino seduta sul suo letto d’ospedale, davanti allo stuolo di medici che la visitava.
La signora Olga era la nonna della mia amica Mara, che le ha dedicato una poesia.
Energica, generosa, amante della famiglia.
Allegra con gli amici, sempre pronta a fare festa.
Disponibile con chi aveva bisogno, tanto da offrire il proprio latte alle mamme che non ne avevano.
Era una forza della natura, la signora Olga.
Nonostante la guerra, si dava da fare per sfamare i propri figli.
E non esitava a percorrere chilometri e chilometri in bicicletta per trovare formaggio, burro, carne…
La signora Olga avrebbe voluto fare il medico.
I tempi non glielo permettevano, e così lei dava una mano alle vicine durante il parto e non mancava di offrirsi per qualche iniezione.
Forse Mara, che oggi è una bravissima pediatra, ha assorbito questa passione da lei…
Adorava i nipoti, la signora Olga.
Dopo averli visti nascere, è stata una baby-sitter speciale: cucinava con loro indimenticabili pranzetti, li portava al mare, li faceva passeggiare e giocare.
Insieme a Mara, poi, lavorava all’uncinetto. Ed è bello pensarle sotto l’ombrellone, le due teste vicine, gli sguardi concentrati sul filo colorato, a preparare presine da appendere vicino al fornello di casa.
La signora Olga era saggia: della vita, delle persone badava all’essenza e aveva un senso innato della giustizia.
La signora Olga era una gran cuoca.
I canederli, le lumache in umido, addirittura le zampe di gallina lessate…
Il suo cavallo di battaglia, però, era la TORTA MARGHERITA: soffice soffice nonostante la mancanza di lievito, profumatissima di limone e di vaniglia. Le uova, allora, venivano montate a lungo con la forchetta e la si cuoceva nella cenere del camino.
Mi ha riportato indietro nel tempo, il dolce fatto con la ricetta della signora Olga.
Prepararlo nella mia cucina, nonostante l’uso della planetaria al posto dell’olio di gomito e del forno di ultima generazione al posto della brace, è stato quasi come conoscerla di persona.
È stato bello immaginare di averla al mio fianco mentre dividevo gli albumi dai tuorli o controllavo la cottura.
E non ho potuto fare a meno di volerle bene.
CHE COSA SERVE?
- 6 UOVA
- 275 g di ZUCCHERO
- SALE
- 1 bustina di VANILLINA
- MEZZO LIMONE (il succo e la scorza grattugiata)
- 200 g di FECOLA di PATATE
- ZUCCHERO a VELO a piacere
COME FACCIO?
- PRERISCALDO il forno (ventilato) a 150°C.
- SEPARO i TUORLI dagli albumi. Metto i tuorli nella ciotola della planetaria e li monto con lo ZUCCHERO SEMOLATO e un pizzico di SALE per almeno 10 minuti. Lascio da parte gli albumi.
- AGGIUNGO all'impasto con i tuorli la VANILLINA, il SUCCO e la SCORZA grattugiata del mezzo LIMONE e monto per altri 5 minuti.
- UNISCO la FECOLA di PATATE e monto ancora per 5 minuti.
- MONTO a neve gli ALBUMI e li aggiungo delicatamente all'impasto con movimenti dal basso verso l'alto.
- VERSO l'impasto in una TORTIERA da 24 cm foderata con CARTA FORNO.
- INFORNO e CUOCIO per 50 minuti. Faccio raffreddare su una griglia.
- A PIACERE, spolverizzo con ZUCCHERO a VELO.
Manuela Balma Tivola 1 Gennaio 2020 (2:22)
Grazie di cuore, stasera ho provato questa ricetta ed è venuta una splendida torta.
Grazie di cuore e grazie alla signora Olga.
Pane per i tuoi denti 1 Gennaio 2020 (8:05)
Ma grazie a te, Manuela cara!
E auguri di cuore per il nuovo anno.
Un abbraccio.
Valeria
Tania 29 Luglio 2017 (23:34)
Grazie Valeria,
Sicuramente mi farò un regalo e mi metterò ai fornelli. Sei unica e fantastica come sempre.
Tania
Pane per i tuoi denti 3 Agosto 2017 (12:02)
Quella unica e fantastica sei tu, Tania.
Chissà che, prima o poi, io non riesca a impastare una Torta Margherita anche per te…
Un bacione.
Valeria