PAN DOLCE AL COCCO
La ricetta di questa torta mi è stata “passata” qualche tempo fa da Eugenia.
Nel mio raccoglitore, ho ancora il foglio rosa a quadretti su cui la razionalissima figlia di Antonella (appunto, Eugenia) mi ha riportato le indicazioni, numerandole in modo da rendere più semplice la preparazione.
Riporto la ricetta esattamente come lei me l’ha scritta, anche se, personalmente, vi consiglio di sostituire lo yogurt con 100 grammi di ricotta.
PAN DOLCE AL COCCO
QUALI SONO GLI INGREDIENTI?
185 gr. di burro
250 gr. di zucchero + 1 cucchiaio
90 gr. di cocco disidratato + 2 cucchiai
25 ml. di latte
1 vasetto di yogurt
2 cucchiaini di essenza di vaniglia o una fiala di rum
3 uova leggermente sbattute
185 gr. di farina con lievito + sale
40 gr. di farina di granturco
COME SI PREPARA?
1. Preriscaldate il forno a 180°C (ventilato).
2. Burro + zucchero + cocco + yogurt + vaniglia (o rum) + uova + latte. Amalgamate bene tutto + le farine setacciate (non lavorare troppo l’impasto).
3.Trasferite il composto nella teglia.
4. Spolverizzate la torta con cocco e zucchero (IMPORTANTISSIMO!).
5. Infornate per 50-55 minuti; coprite bene il dolce con alluminio durante gli ultimi 15 minuti di cottura.
SODDISFAZIONE ****** PAZIENZA *
SODDISFAZIONE ****** PAZIENZA *
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Pane per i tuoi denti
Valeria De Rossi. Una dentista, una pasticciera, una food blogger. Sono io. Entusiasta di natura, pignola per professione, amo i romanzi ben scritti, il Victoria Peak di Hong Kong, le torte alla mandorla, la mia Nikon e tutti i dispositivi marchiati Apple. I miei difetti? Sono permalosissima e per niente sportiva.
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Eccomi qui. Scusate la latitanza, ma questo per me è un periodo che somiglia a un frullatore, ma di quelli potenti come il Bimby. La mia professione mi travolge, non ho più tempo per me. Mi sono però regalata qualche giorno di ferie a casa, per studiare in autonomia alcuni argomenti che mi intrigavano: tra questi, l'iconografia e l'iconologia. Condivido con voi alcune parti che ho trovato interessanti. E la ricetta -naturalmente superveloce- dei peperoni in agrodolce.
Ti chiedi se fosse folle, maniaco o fatto di qualche sostanza psicotropa. Comunque vada, lui -Hieronymus Bosch- ti lascia senza fiato.
Ancora una volta, ve lo "racconto" attraverso Salvo Montalbano e -forse- Petra Delicado. Ma è ancora più interessante se spiegato da Alessandra Gennaro nei suoi webinARTE.
Salvo Montalbano e Petra Delicado: siamo già al terzo episodio, e la situazione incomincia a farsi pepata.
Tra l'altro, si scopre che Petra è iscritta a una serie di webinar dedicati all'arte. Saranno mica quelli della Ale?
I nuovi "appunti raccontati" sono dedicati a Hieronymus Bosch. E accompagnati dalla ricetta della zuppa di lenticchie come la fanno nella Tuscia.
È scattato qualcosa, tra quei due.
Qualcosa di speciale, che li calamita l’uno verso l’altro.
Qualcosa che li intimorisce.
E così, eccoli di nuovo qui, il commissario Salvo Montalbano e l’ispettore Petra Delicado.
Questa volta impegnati a investigare sul Gotico Internazionale e su Antonio di Puccio Pisano detto il Pisanello.
Chissà, magari potrebbero partecipare anche loro agli splendidi WebinARTE di Alessandra Gennaro…
Immagino che tutti conoscano il commissario Montalbano e Livia, la storica fidanzata genovese.
Per questo, ho scelto lui -in trasferta culturale- quale protagonista del racconto dedicato alla Superba città ligure.
Avevo già in mente la trama, i luoghi, le persone.
E invece, nella narrazione, è inaspettatamente comparsa come un ciclone Petra Delicado, ispettore di polizia, donna affascinante e indipendente...
Carlo Crivelli, un artista affascinante e inquietante, che vale la pena di incontrare.
E Le girelle con i pomodorini alla calabrese da una brillante idea del Paffu.
Ricordare il papà attraverso la bellezza di opere immortali. E dedicargli una ricetta antica ispirata ai racconti della Bibbia...
Visita alla National Gallery di Londra, naturalmente accompagnati da Alessandra Gennaro. E una chicca veneta: il broccolo fiolaro di Creazzo.
C'è una mostra, a Roma, che proprio non posso perdere: Caravaggio e Artemisia, la sfida di Giuditta. Mi sono fatta raccontare la vicenda dall'ancella Abra. E, adesso, non vedo l'ora di trovarmi faccia a faccia con l'eroina biblica.
E sì, la similitudine tra il drappo rosso del Caravaggio e il tovagliolo nella foto della scarola con i pomodorini secchi è assolutamente volontaria.
Una visita notturna alla mostra milanese sul Realismo Magico, nei panni delle due donne forse più affascinanti che siano state ritratte nel secolo scorso.