DONI D’AMORE & LE FRITTELLE DI MELE DELLA NONNA ANNAMARIA
“Mai con un paziente” era la mia regola non scritta.
E l’avevo sempre scrupolosamente rispettata.
Fino a quando non sei arrivato tu.
Tu, con il tuo sorriso simpatico, la tua struttura imponente, i tuoi capelli già bianchi, i baffi sempre curati, le camicie di Paul & Shark a righine bianche e blu.
Ti sei seduto sulla mia poltrona da dentista, ti sei lasciato curare con pazienza, addirittura dormicchiando.
Non pensavo che avresti notato la donna che si nascondeva sotto il mio camice azzurro, dietro gli occhiali protettivi.
Con i capelli raccolti in una breve coda e le mani quasi sempre coperte dai guanti di lattice.
E invece sì.
Anche se io non lo capivo.
Lo notarono comunque le mie assistenti, che salutarono con entusiasmo il tuo primo invito.
“Mai con un paziente” mi ripeteva il buon senso.
Mi lasciai però convincere: una cena in quel di Brescello, il paese di Don Camillo, valeva la candela.
E poi, non sarei venuta da sola, con me c’era una comune amica.
“Se n’erano accorti tutti, che al papi piaceva la Vale” racconterà in seguito tua figlia Manu, “Tutti eccetto la Vale”.
E così infatti era stato.
Anche se a ripensarci, in effetti, un po’ galante lo eri.
Tanto che, dal tuo posto in mezzo alla sala, ti sei spostato subito di fronte a me.
Ciò che accadde nel periodo successivo, non è dato sapere.
Posso solo dire che, dopo una settimana, sei tornato alla carica con un fuoco di fila di cene, in ristoranti bellissimi e senza amiche comuni al seguito.
Non ti ho detto di no, alla faccia delle regole non scritte.
Poi, un giorno, dopo avermi sentito magnificare i fiori bianchi che adornavano il tavolo, me ne hai inviato in studio un mazzo degno di una regina.
Accompagnato dopo breve tempo da quel trilogy che, secondo mia mamma, rappresentava te con i tuoi due tati.
Così, sedici anni fa, è incominciata la nostra storia.
Sedici anni intensi, ricchi di risate, di pranzi al ristorante, di coccole e di affetto profondo.
Sedici anni inframezzati purtroppo anche da preoccupazioni, che abbiamo affrontato mano nella mano.
Sedici anni in cui le feste di San Valentino sono sempre passate inosservate, salvo forse qualche dolcetto assolutamente fuori tema impastato da me per l’occasione.
Nenche oggi ti ho preparato la classica torta romantica, bensì le frittelle con le mele renette.
Un po’ perché le desideri.
Un po’ perché è Carnevale.
Ma soprattutto perché, così, le faceva la tua carissima mamma.
E, ora che anche noi come lei siamo nonni, non credo esista dono più bello per dimostrarti il mio amore.
Tempo di preparazione | 10 MINUTI |
Tempo di cottura | 20 MINUTI |
Tempo Passivo | 1 ORA |
Porzioni |
FRITTELLE circa
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- 200 ml LATTE
- 2 UOVA
- 50 g ZUCCHERO SEMOLATO
- SALE
- VANIGLIA o VANILLINA
- 8 g LIEVITO VANIGLIATO
- 120 g FARINA 00
- 3 MELE RENETTE (io ho utilizzato le Melinda, perché sono buonissime e perché provengono dalla terra di origine del Paffu)
- 1500 ml OLIO di RISO (o altro olio per friggere)
- ZUCCHERO SEMOLATO o A VELO per spolverizzare le frittelle
Ingredienti
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- INSERISCO nel boccale del Bimby (ma si può fare a mano, con le fruste elettriche oppure con altri robot) il LATTE, le UOVA, i 50 g di ZUCCHERO SEMOLATO, il SALE e la VANIGLIA. Frullo per 30' a velocità 6.
- SETACCIO la FARINA e il LIEVITO VANIGLIATO. Li aggiungo al composto preparato precedentemente. Frullo per altri 30' a velocità 6.
- TRASFERISCO la pastella in una ciotola, la copro con pellicola trasparente e la faccio riposare in FRIGORIFERO per circa 45 minuti (la tolgo dal frigo circa 15 minuti prima di utilizzarla).
- NELL'UNITÀ DI COTTURA AMC da 24 cm (altezza media) già posta sul NAVIGENIO verso un litro e mezzo circa di OLIO di RISO (o altro olio per friggere). Metto il coperchio. N.B.: Naturalmente, al posto del Navigenio, è possibile utilizzare la fiamma del gas. Ma mai come in questa occasione ho trovato Navigenio utilissimo: oltre ad aver mantenuto costante la temperatura dell'olio, mi ha permesso di friggere sul terrrazzo...
- ACCENDO il NAVIGENIO sulla potenza 3.
- ATTENDO che il Visiotherm sul coperchio dell'unità di cottura raggiunga il settore carne. Controllo con il TERMOMETRO che la temperatura dell'olio sia di 170°C (non li deve però superare).
- SBUCCIO le MELE, con il levatorsoli ne elimino la parte centrale.
- LE AFFETTO con un coltello affilato a uno SPESSORE di 3-4 mm. N.B.: Quasi tutte le ricette del web consigliano di irrorare le mele con succo di limone. Dato che le renette sono di per sé acidule, ho preferito non farlo. Sbucciandole e tagliandole all'ultimissimo momento, non ho avuto problemi di annerimento.
- INTINGO le fettine di MELA nella PASTELLA e le tuffo nell'OLIO caldo. È preferibile non mettere nell'olio troppe fettine per
- QUANDO raggiungono la doratura desiderata, le giro utilizzando una PINZA o la SCHIUMAROLA.
- UNA VOLTA cotte uniformemente sui due lati, le SCOLO e le dispongo su una CARTA ASSORBENTE, rivoltandole dopo qualche minuto, per eliminare il più possibile l'olio in eccesso.
- SPOLVERIZZO le frittelle con ZUCCHERO SEMOLATO (il mio preferito) oppure con ZUCCHERO a VELO (il preferito del Paffu).
- LE FRITTELLE di MELE vanno consumate in giornata. Non sono una preparazione adatta alla congelazione.
LE FRITTELLE: Le frittelle sono preparazioni fritte, sia dolci che salate. Interessantissima la loro storia, riportata da Wikipedia "Questo piatto, anticamente diffuso in gran parte del Mediterraneo, si dice che fosse conosciuto ai tempi dell'Antica Roma, e probabilmente ancor prima di essa. Infatti gli antichi romani chiamavano questi dolci frictilia. In seguito il piatto ebbe nuovo sviluppo in terra spagnola per poi diffondersi ovunque. In Italia svariate regioni lo annoverano tra i propri piatti tipici o a marchio P.A.T. o Dop e ognuno dà a questa pietanza un diverso nominativo. Consumate abitualmente o durante le festività, le frittelle vengono mangiate in molti paesi del mondo. Anche a Venezia le frittelle ebbero un successo clamoroso fino a che furono nominate il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, in tutto il territorio veneto e friulano divennero presto amate da tutti; le frittelle non venivano fatte da chiunque, solo dai cosiddetti "fritoleri". Il mestiere dei "fritoleri" era una vera e propria corporazione che si era divisa il territorio nella propria area di esclusività, vi si poteva entrare solo avendo un padre "fritolero" e questa strategia permise alla corporazione di sopravvivere fino alla fine del diciannovesimo secolo". - COME RIPROPORZIONARE LA RICETTA: modificando il valore delle porzioni, verranno automaticamente riproporzionate le quantità dei singoli ingredienti. - ROBOT: Ho usato il Bimby/Tehermomix, ma questa ricetta può essere eseguita anche con altri robot o a mano. - COTTURA: Ho utilizzato il Navigenio e l'unità di cottura da 24 cm altezza media AMC. - INGREDIENTI: Se non indicato diversamente nel testo, le uova utilizzate sono di misura media e a pasta gialla. - FONTE: Mi sono ispirata alla ricetta della nonna Annamaria, che ricordo con immenso affetto. - SE VI È PIACIUTA QUESTA RICETTA, vi consiglio di dare un'occhiata anche ai KRAPFEN.
Pane per i tuoi denti
Valeria De Rossi. Una dentista, una pasticciera, una food blogger. Sono io. Entusiasta di natura, pignola per professione, amo i romanzi ben scritti, il Victoria Peak di Hong Kong, le torte alla mandorla, la mia Nikon e tutti i dispositivi marchiati Apple. I miei difetti? Sono permalosissima e per niente sportiva.
zia Consu 2 Marzo 2018 (22:11)
Mi è scesa una lacrimuccia nel leggere la tua romantica storia d’amore con il tuo Papi 🙂
Direi che queste frittelle di mela se l’è proprio meritate 🙂
Un forte abbraccio Vale <3
Pane per i tuoi denti 4 Marzo 2018 (17:40)
Scusami, cara Consu!!!
Pare che il mio blog si ostini a non notificarmi i tuoi messaggi… per questo rispondo anche stavolta con vergognoso ritardo.
Sei sempre dolcissima.
La mia storia con il Paffu sarà anche banale, ma per me è importantissima.
E tu, come stai, mammina?
Un bacio grande.
Valeria