PISANODODICI & I CHOCOLATE CRINKLES (BISCOTTI MORBIDI BUTTER FREE)
Non ci posso credere: lo rifiuto da sempre, e ora ne sono entusiasta.
Non ci sono mai andata, non ne sapevo nulla, mi disinteressavo totalmente della sua gestione.
Eppure la mia mamma lo amava profondamente, quel piccolo stabile costruito ai primi del Novecento, ereditato dalla zia Pina, mia madrina di battesimo e di cresima.
Poi, improvvisamente, quando siamo rimasti soli, senza il sostegno amministrativo di quella donna eccezionale che era la mia genitrice, me ne sono dovuta occupare.
Dapprima con riluttanza.
Poi con curiosità.
Poi ancora con interesse.
E, alla fine, me ne sono innamorata anch’io.
Adoro la facciata con le imposte marrone, il portoncino di legno e il terrazzino con la ringhiera in ferro battuto.
Mi perdo a guardare i gradini di marmo rosso Verona, un po’ consunti e, in qualche punto, leggermente scheggiati.
Accarezzo il legno lucido del vecchio corrimano.
Chiudo gli occhi e ricordo la casa com’era tanti anni fa.
Soprattutto, rimpiango i pavimenti con le cementine rosso scuro che si alternavano a quelle bianche e nere a formare esagoni e nastri.
È un’edificio che trasuda passato, quello di via Pisano 12, a Verona.
Chi l’ha abitato, ci ha vissuto bene.
E ne ha mantenuto un caro ricordo.
Chissà quante storie potrebbero raccontare queste mura.
Storie d’amore come quella della zia Pina con lo zio Eugenio, che, non potendo avere figli, si erano profondamente affezionati alla mia mamma bambina.
Storie di persone sole che qui hanno trovato l’anima gemella.
Storie di ragazzi alle prese con gli esami, di lauree conseguite studiando alla luce di queste finestre.
Storie di gente lontana che qui ha trovato una casa.
Ora, per il vecchio stabile, è arrivato il momento di un restyling.
Chi poteva prendersi a cuore del suo ripristino, se non io?
Io che adoro progettare, scegliere le suppellettili, organizzare e arredare.
E così, eccomi qui: presa, corpo, anima e tempo libero, in acquisti online e direttamente nei negozi.
A prendere nota degli accessori necessari.
A inviare -ogni mattina all’alba- promemoria e liste all’architetto e agli operai.
Ad avvitare lampadine, a programmare pulizie.
Soprattutto, a fare sopralluoghi, anche a costo di attraversare la città nelle ore di punta.
E a rimanere incantata guardando il risultato delle mie fatiche.
Giuro, non mi rimane più spazio per altro.
Perfino i miei week end sono dedicati a VIAPISANODODICI.
Per questo, anche stavolta, posto in ritardo.
Per questo, per qualche tempo, sarò costretta a pubblicare ogni quindici giorni anziché tutte le settimane.
Per questo, vi chiedo scusa.
Però, ora lo sapete, tutto ciò è per una buona causa: far tornare all’antico splendore questo vecchio edificio denso di storie, questa casa che la mia mamma ha tanto amato.
E che ora, molto più di quanto mi aspettassi, amo tanto anch’io.
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Tempo di preparazione | 10 minuti |
Tempo di cottura | 10-12 minuti |
Tempo Passivo | 4 ore |
Porzioni |
biscotti
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- 65 g CACAO AMARO
- 200 g ZUCCHERO SEMOLATO
- SALE
- 65 g OLIO di RISO
- 2 UOVA
- 0,5 g VANILLINA
- 100 g AMIDO di FRUMENTO
- 100 g FARINA 00
- 4 g LIEVITO VANIGLIATO
- 100 g ZUCCHERO a VELO
Ingredienti
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- SETACCIO il CACAO AMARO, lo miscelo con lo ZUCCHERO SEMOLATO e il SALE.
- AGGIUNGO l'OLIO di RISO e, con la planetaria e la frusta a filo, FRULLO fino a ottenere un impasto omogeneo.
- UNISCO un UOVO alla volta, frullo per qualche minuto dopo ogni uovo.
- NEL FRATTEMPO, setaccio l'AMIDO di FRUMENTO e la FARINA 00 insieme al LIEVITO VANIGLIATO e alla VANILLINA. Li unisco al COMPOSTO a base di cacao e continuo a MESCOLARE.
- UNA VOLTA ottenuto un impasto piuttosto denso e appiccicoso, lo trasferisco in una ciotola di dimensioni adeguate, lo copro con PELLICOLA TRASPARENTE e lo faccio RIPOSARE in FRIGORIFERO per 4 ore. Trascorso questo periodo, il composto risulterà compatto e facilmente lavorabile.
- VENTI minuti prima di procedere con la cottura, PRERISCALDO il FORNO a 170°C.
- CON IL DOSAGELATO piccolo o con le mani formo delle PALLINE del peso di circa 10 g ciascuna.
- FACCIO ROTOLARE le palline di impasto in abbondante ZUCCHERO a VELO, le distribuisco -tenendole a una certa distanza l'una dall'altra- sulle placche del forno foderate con CARTA FORNO oppure sui tappetini AIR MAT della Silikomart appoggiati sulle griglie.
- INFORNO e CUOCIO per 10-12 minuti.
- UNA VOLTA pronti, faccio RAFFREDDARE i biscotti su una griglia.
- SI POSSONO conservare per qualche giorno in una SCATOLA di LATTA.
I CHOCOLATE CRINKLES: Sono biscotti americani dal cuore morbido. Facilissimi da impastare e da modellare, butter free e molto coreografici, hanno l'unico handicap delle quattro ore di attesa prima della cottura. Ma, una volta constatato come l'impasto diventi compatto e lavorabile trascorso questo periodo, anche questo tempo passivo viene loro perdonato. - FONTE: Mi sono ispirata alla ricetta di Ingrid su allrecipes.com, che ringrazio. - ROBOT: Ho usato la planetaria KitchenAid, ma questa ricetta può essere eseguita anche con altri robot o a mano. - FORNO: Quelli indicati nella ricetta sono tempi e temperature di cottura effettivi (la temperatura è stata misurata con termometro a sonda) per il forno Gaggenau; per altri forni, potrebbero essere diversi. Se non indicato diversamente nel testo, la cottura avviene ponendo il cibo al secondo livello del forno, incominciando dal basso. - INGREDIENTI: Se non indicato diversamente nel testo, le uova utilizzate sono di misura media e a pasta gialla. - SE VI È PIACIUTA QUESTA RICETTA, provate anche i BISCOTTI TENERI AL LIMONE.
Pane per i tuoi denti
Valeria De Rossi. Una dentista, una pasticciera, una food blogger. Sono io. Entusiasta di natura, pignola per professione, amo i romanzi ben scritti, il Victoria Peak di Hong Kong, le torte alla mandorla, la mia Nikon e tutti i dispositivi marchiati Apple. I miei difetti? Sono permalosissima e per niente sportiva.
ste 6 Ottobre 2017 (12:05)
ciao valeria
ah, caspita: mi sa che non li trovi sul blog: li avevamo fatti diverse volte quando stavamo tentando la via dei mercati qui a londra (avevamo un banco di torte ad un certo punto), ma mai pubblicati… cmq alla fine simili ai tuoi more or less
ciao
s
Pane per i tuoi denti 15 Ottobre 2017 (17:44)
Grazie comunque, Stefano!!!
A presto.
Valeria
ste 5 Ottobre 2017 (12:00)
ciao valeria
essendo curioso ho dato un’occhiata su google: molto carino effettivamente, elegante, soprattutto quel balconcino di ferro e le finestre con le cornici in pietra. ma tutta la via sembra bella… interessante notare come sia il 12 sia gli altri palazzini attigui con le stesse caratteristiche (piu o meno contemporanei forse) siano nettamente più belli dei palazzotti più nuovi: come sa da un certo punto in poi,l’urbanistica delle nostre città sia peggiorata (per me)
biscotti: buoni. li ho anche io nei miei file. concordo con te con giudizio critico su pasticceria USA, generalmente troppo, troppo ricca di zucchero. ciao, s
Pane per i tuoi denti 6 Ottobre 2017 (3:35)
Ciao, Stefano,
sono sempre onorata dei tuoi commenti.
Che bello sapere che hai cercato PISANODODICI su Google Maps: mi sembra quasi di averti avuto come ospite nella mia casetta…
Come sempre, corro a vedere i tuoi biscotti.
A presto.
Valeria
Pane per i tuoi denti 17 Ottobre 2017 (19:00)
Ciao, Stefano,
grazie di avermi ispirata!
La tua curiosità nei confronti di PISANODODICI mi ha spinta a dedicargli un piccolo sito.
Ti va di dargli un’occhiata? Ecco il link: https://pisanododici.wordpress.com/
Un abbraccio.
Valeria