2 CHIACCHIERE IN BOULANGERIE. E IL PANE ALLA SEMOLA CON SESAMO
È una delle cose belle della vita, la colazione in pasticceria.
Meglio ancora, la colazione con un’amica.
Meglio ancora, la colazione con un’amica.
Lo sapete, sono in un periodo caotico.
Non ho nemmeno il tempo di respirare.
Così, quando Anna Martellato – la giornalista che per prima mi ha intervistata, nonché la conduttrice della trasmissione 2 chiacchiere in cucina – mi ha chiesto di incontrarci, non c’è stato verso di accordarci per una serata o una pausa pranzo.
“Che dici, ci vediamo a colazione?” ha allora proposto lei.
E colazione è stata.Sono qui, alle 8 di mattina, nella boulangerie italiana di una catena francese.
Mi guardo intorno: l’arredamento è moderno, le sedie arancioni come il logo del negozio.
Lunghissimi banconi espongono croissant lunghi trenta centimetri e baguette dai mille sapori, inducendo in tentazioni alle quali non è possibile resistere.Anna è in arrivo.
Mi siedo al tavolino vicino alla porta, in modo da poterla intercettare.
Non ho nemmeno il tempo di respirare.
Così, quando Anna Martellato – la giornalista che per prima mi ha intervistata, nonché la conduttrice della trasmissione 2 chiacchiere in cucina – mi ha chiesto di incontrarci, non c’è stato verso di accordarci per una serata o una pausa pranzo.
“Che dici, ci vediamo a colazione?” ha allora proposto lei.
E colazione è stata.Sono qui, alle 8 di mattina, nella boulangerie italiana di una catena francese.
Mi guardo intorno: l’arredamento è moderno, le sedie arancioni come il logo del negozio.
Lunghissimi banconi espongono croissant lunghi trenta centimetri e baguette dai mille sapori, inducendo in tentazioni alle quali non è possibile resistere.Anna è in arrivo.
Mi siedo al tavolino vicino alla porta, in modo da poterla intercettare.
Eccola. La vedo attraverso i vetri.
Bella come sempre. Anche se è senza trucco, con i capelli legati e le scarpe basse.Sono il suo sorriso e la sua finezza a colpirti.
Perché, secondo me, Anna è una principessa delle fiabe finita per errore nel mondo reale.Un po’ di convenevoli, e poi scegliamo i pasticcini: brioche al cioccolato per lei, girella all’uvetta per me. E un mini croissant a testa.Arrivano tè e cappuccino.
Finalmente incomincia la partita di chiacchiere.
Lavoro, capelli, famiglia, stanchezza…Parliamo di vacanze.
Ci scambiamo i link dei B&B che sentiamo più “nostri”: a Polignano il suo, a Scicli – naturalmente – il mio.
Anna mi racconta della casetta in mezzo al bosco che ha affittato per l’estate.
Già la vedo, la mia giovane amica, seduta in giardino davanti al suo computer, a trasferire sui tasti grigi i propri pensieri.
Sì, perché Anna, giornalista affermata, ha frequentato il master di scrittura Palomar – ma ce n’era bisogno? – e sta scrivendo una storia che non vedo l’ora di leggere.E poi, d’improvviso, si parla di nonne.
Delle nostre nonne.Quella di Anna era originaria di Rodi. Vi ha vissuto fino al 1946.
La mia amica sa tutto sull’isola greca di quel periodo.
Mi dice il nome della via in cui la sua nonna abitava: un nome italiano, perché, allora, Rodi apparteneva al nostro paese.
Mi parla della casa della nonna. E mi pare di essere lì, nella luce abbagliante del sole greco, a guardare il mare azzurrissimo al di là della strada.
Mi racconta anche del nonno, che si è portato a Verona questa ragazza che non aveva mai visto la nebbia.Nel ricordare, Anna si emoziona.
Le brillano gli occhi.
E fa brillare i miei.
Bella come sempre. Anche se è senza trucco, con i capelli legati e le scarpe basse.Sono il suo sorriso e la sua finezza a colpirti.
Perché, secondo me, Anna è una principessa delle fiabe finita per errore nel mondo reale.Un po’ di convenevoli, e poi scegliamo i pasticcini: brioche al cioccolato per lei, girella all’uvetta per me. E un mini croissant a testa.Arrivano tè e cappuccino.
Finalmente incomincia la partita di chiacchiere.
Lavoro, capelli, famiglia, stanchezza…Parliamo di vacanze.
Ci scambiamo i link dei B&B che sentiamo più “nostri”: a Polignano il suo, a Scicli – naturalmente – il mio.
Anna mi racconta della casetta in mezzo al bosco che ha affittato per l’estate.
Già la vedo, la mia giovane amica, seduta in giardino davanti al suo computer, a trasferire sui tasti grigi i propri pensieri.
Sì, perché Anna, giornalista affermata, ha frequentato il master di scrittura Palomar – ma ce n’era bisogno? – e sta scrivendo una storia che non vedo l’ora di leggere.E poi, d’improvviso, si parla di nonne.
Delle nostre nonne.Quella di Anna era originaria di Rodi. Vi ha vissuto fino al 1946.
La mia amica sa tutto sull’isola greca di quel periodo.
Mi dice il nome della via in cui la sua nonna abitava: un nome italiano, perché, allora, Rodi apparteneva al nostro paese.
Mi parla della casa della nonna. E mi pare di essere lì, nella luce abbagliante del sole greco, a guardare il mare azzurrissimo al di là della strada.
Mi racconta anche del nonno, che si è portato a Verona questa ragazza che non aveva mai visto la nebbia.Nel ricordare, Anna si emoziona.
Le brillano gli occhi.
E fa brillare i miei.
È stato coinvolgente sentire la storia della sua famiglia.
È stato commovente sentire l’immenso, palpabile amore che le sue parole esprimevano.
L’ora di andare al lavoro arriva troppo presto.
Ci abbracciamo forte, prima di lasciarci.
Salgo in auto, inserisco la chiave nel cruscotto, accendo il motore.
Saluto Anna con la mano.
Mi allontano lentamente.
E ho già nostalgia di questa ragazza dolcissima, con una sensibilità d’altri tempi.
Quasi una principessa delle fiabe finita per sbaglio nel mondo reale.
IL PANE ALLA SEMOLA CON SESAMO
PREPARAZIONE: 3 h COTTURA: panini 10′, pagnotta p. lungo
I MIEI APPUNTI:
- Avrei voluto proporre una ricetta ellenica, ma non ci sono riuscita. Questo pane di semola decorato con sesamo viene comunque dalla Sicilia, la Magna Grecia. Ed è squisito.
- Si può impastare con la macchina per il pane, come ho fatto io, o con qualsiasi robot. Oppure in maniera tradizionale.
- È ottimo sia sotto forma di panini che come pagnotta.
- Ho cotto i panini nel forno Gaggenau e la pagnotta nella macchina per il pane Kenwood .
- Si conserva perfettamente in freezer.
- Mi sono ispirata alla ricetta di Golosi Pasticci, che ringrazio.
CHE COSA SERVE?
- 340 g di ACQUA minerale naturale
- 20 g di OLIO extra vergine di oliva
- 500 g di SEMOLA RIMACINATA di grano duro
- 15 g di SALE
- 12 g di ZUCCHERO semolato
- 20 g di LATTE in POLVERE
- 10 g di LIEVITO di BIRRA disidratato
- SEMI di SESAMO bianchi e neri per decorare la superficie
COME FACCIO?
- INSERISCO nella macchina per il pane 300 g di ACQUA (eventualmente ne aggiungerò altra in seguito, qualora ce ne fosse bisogno), l’OLIO, la SEMOLA, il SALE, lo ZUCCHERO, il LATTE in POLVERE.
- MESCOLO delicatamente con una forchetta gli INGREDIENTI più superficiali, in modo che il lievito che aggiungerò successivamente non vada a contatto con il sale (che lo inattiverebbe).
- UNISCO il LIEVITO di BIRRA.
- ATTIVO la macchina per il pane e CONTROLLO l’impasto. Se necessario, aggiungo ACQUA fino a ottenere una consistenza ottimale.
- A QUESTO PUNTO, ho due possibilità: formare una PAGNOTTA o dividere l’impasto in PANINI.
Per la pagnotta:
- ATTIVO la macchina per il pane su un programma piuttosto lungo (per esempio, quello per il pane francese).
- ALLA FINE della lievitazione, bagno la superficie della pagnotta con ACQUA e vi distribuisco i semi di SESAMO.
- COMPLETO la COTTURA.
Per i panini:
- ATTIVO la macchina per il pane sul programma dough.
- AL TERMINE del programma impostato, tolgo l’impasto dalla macchina del pane e formo delle palline del peso di circa 30 g ciascuna che distribuisco in una teglia per muffin unta d’OLIO.
- COPRO con pellicola trasparente e metto a LIEVITARE fino al raddoppio del volume (circa 1 ora e mezza).
- PRERISCALDO il FORNO a 200°C.
- BAGNO con ACQUA la superficie dei panini, vi faccio aderire i semi di SESAMO.
- INFORNO e cuocio per circa 10 minuti.
- A COTTURA ultimata, attendo qualche minuto, tolgo i panini dalla teglia e li metto a raffreddare su una GRIGLIA.
SODDISFAZIONE **** PAZIENZA *** DIFFICOLTÀ ***
È online il mio NUOVO sito
Gli avete dato un’occhiata?
Pane per i tuoi denti
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Eccomi qui. Scusate la latitanza, ma questo per me è un periodo che somiglia a un frullatore, ma di quelli potenti come il Bimby. La mia professione mi travolge, non ho più tempo per me. Mi sono però regalata qualche giorno di ferie a casa, per studiare in autonomia alcuni argomenti che mi intrigavano: tra questi, l'iconografia e l'iconologia. Condivido con voi alcune parti che ho trovato interessanti. E la ricetta -naturalmente superveloce- dei peperoni in agrodolce.
Ti chiedi se fosse folle, maniaco o fatto di qualche sostanza psicotropa. Comunque vada, lui -Hieronymus Bosch- ti lascia senza fiato.
Ancora una volta, ve lo "racconto" attraverso Salvo Montalbano e -forse- Petra Delicado. Ma è ancora più interessante se spiegato da Alessandra Gennaro nei suoi webinARTE.
Salvo Montalbano e Petra Delicado: siamo già al terzo episodio, e la situazione incomincia a farsi pepata.
Tra l'altro, si scopre che Petra è iscritta a una serie di webinar dedicati all'arte. Saranno mica quelli della Ale?
I nuovi "appunti raccontati" sono dedicati a Hieronymus Bosch. E accompagnati dalla ricetta della zuppa di lenticchie come la fanno nella Tuscia.
È scattato qualcosa, tra quei due.
Qualcosa di speciale, che li calamita l’uno verso l’altro.
Qualcosa che li intimorisce.
E così, eccoli di nuovo qui, il commissario Salvo Montalbano e l’ispettore Petra Delicado.
Questa volta impegnati a investigare sul Gotico Internazionale e su Antonio di Puccio Pisano detto il Pisanello.
Chissà, magari potrebbero partecipare anche loro agli splendidi WebinARTE di Alessandra Gennaro…
Immagino che tutti conoscano il commissario Montalbano e Livia, la storica fidanzata genovese.
Per questo, ho scelto lui -in trasferta culturale- quale protagonista del racconto dedicato alla Superba città ligure.
Avevo già in mente la trama, i luoghi, le persone.
E invece, nella narrazione, è inaspettatamente comparsa come un ciclone Petra Delicado, ispettore di polizia, donna affascinante e indipendente...
Carlo Crivelli, un artista affascinante e inquietante, che vale la pena di incontrare.
E Le girelle con i pomodorini alla calabrese da una brillante idea del Paffu.
Una nuova lezione di Alessandra. Una lezione speciale perché, alla National Gallery di Londra, è in corso una mostra dedicata a Raffaello, da sempre il mio pittore preferito.
Io purtroppo non riuscirò a visitarla, ma i miei due corrispondenti sono persone affidabili…
Ricordare il papà attraverso la bellezza di opere immortali. E dedicargli una ricetta antica ispirata ai racconti della Bibbia...
Visita alla National Gallery di Londra, naturalmente accompagnati da Alessandra Gennaro. E una chicca veneta: il broccolo fiolaro di Creazzo.
C'è una mostra, a Roma, che proprio non posso perdere: Caravaggio e Artemisia, la sfida di Giuditta. Mi sono fatta raccontare la vicenda dall'ancella Abra. E, adesso, non vedo l'ora di trovarmi faccia a faccia con l'eroina biblica.
E sì, la similitudine tra il drappo rosso del Caravaggio e il tovagliolo nella foto della scarola con i pomodorini secchi è assolutamente volontaria.