LE COSE CHE MI RENDONO FELICE, I RICCIARELLI… E GLI AUGURI PIU’ CARI!


Per Natale, ho deciso di stilare l’elenco delle cose che mi rendono felice.
 
All’inizio si trattava solo di dieci punti, ma poi si è allungato parecchio.
E’ un esperimento che consiglio a tutti, perché fa bene al cuore…
 
CON I PIU’ AFFETTUOSI AUGURI DI BUON NATALE!!!


La manina del mio nipotino Pietro nella mia. I gorgheggi della piccola Adele.

Colazione con la Nutella. O con una brioche in pasticceria.

Terminare un libro, chiuderlo e avere la sensazione che rimarrà per sempre dentro di me.
Addormentarmi con la testa sulla spalla destra di Andrea. Andrea che mi sveglia con un bacio prima di andare al lavoro.
Scrivere.
Impastare e cuocere muffin perché Manu possa decorarli. L’apprezzamento di Luca quando (raramente…) lo aiuto in ditta.
Parlare con mio padre e sentirlo giovane nonostante l’età. Un timido bacio scambiato tra mio padre e mia madre.
Mondrian, Van Gogh, Zamboni. Il mio pensiero che si perde negli occhi del “giovinetto” al Metropolitan Museum. Napoli: il Cristo velato.
Il profumo di calicanthus. Quando ti avvolge all’improvviso, in un grigio pomeriggio d’inverno.
L’ordine, l’armonia, le cose ben fatte. Portare a termine quanto prefissato.
L’emozione che mi lascia, il giorno dopo, un buon film.
Girare da sola per le strade di New York, la mattina presto. Trovarmi davanti, all’improvviso, la facciata della Public Library illuminata dal sole e Bryant Park semi deserto.
Sentire i vestiti allargarsi quando dimagrisco.
Una bella fotografia.
Il mare della Versilia: a tutte le ore, in tutte le stagioni. Il suo colore, i riflessi, il suo rumore, il suo odore.Il mare della Corsica in una notte cristallina: un cielo zeppo di stelle, una piccola falce di luna e le lampare sull’acqua. Il mare.
Lo spirito di squadra con le mie collaboratrici. L’affetto e la fiducia dei miei pazienti. Restituire (fisicamente, intendo) il sorriso a persone che non sorridevano più .
Le confidenze di mio nipote Marcello. Le coccole di Valerio.
La bontà di mio fratello Leonardo.
Un raggio di luce attraverso le imposte.
Cercare l’etimologia di una parola. Trovarla.
La mail di un’amica, il messaggio di un’amica, le parole di un’amica. Il sorriso di un’amica.
Acqua fredda sulla pelle.
Addormentarsi al sole, d’estate.
La prima coperta sul letto, in autunno.
La mattina di Santa Lucia.

Addobbare l’albero di Natale. Accenderne le luci entrando in casa, la sera. E rimanere lì, a guardarlo in silenzio, proprio come facevo da bambina.

AUGURI!!! 
Avete visto, in alto a destra nella home page, il mio regalo per voi?
E’ la spiegazione passo passo del procedimento della mia TORTA TIGRATA ALLE MANDORLE, il dolce che è stato pubblicato su “La Cucina Italiana”.
Cliccando qui potrete scaricarlo!

I RICCIARELLI DI SIENA

(dosi per circa 30 ricciarelli – 500 g di dolcetti – praticamente una placca da forno; questa è la mia versione, neanche tanto variata, della ricetta di Anice & cannella, che ringrazio di cuore e con cui mi complimento; io ho usato il Bimby, ma si possono impastare con altri robot; li ho cotti nel forno Gaggenau)

CHE COSA SERVE?

A) Da preparare per primi:
– 200 g di MANDORLE bianche
– 150 g di ZUCCHERO SEMOLATO
– 20 g di SCORZA d’ARANCIA candita
– 25 g di FARINA 00
– 1 fiala di AROMA di MANDORLA
– SALE

B) Per lo sciroppo da aggiungere agli ingredienti di A:
– 25 g di ZUCCHERO SEMOLATO
– 30 g di ACQUA 

C) Da unire ad A + B:
– 10 g di ZUCCHERO a VELO
– 10 g di FARINA 00
– 3 g di LIEVITO VANIGLIATO

D) Da aggiungere poco prima della cottura: 
– 10 g di ZUCCHERO a VELO
– 1 ALBUME

E) Per spolverizzare il piano di lavoro:
– AMIDO di FRUMENTO
– ZUCCHERO a VELO

F) A piacere:
– OSTIA per la base dei ricciarelli (ma io li ho fatti senza)

 

 

COME FACCIO?

1. (Uso gli ingredienti del punto A): INSERISCO nel boccale le MANDORLE, la scorza di ARANCIA CANDITA, la FARINA 00, il SALE e lo ZUCCHERO del punto A. Frullo a colpetti a velocità 7 fino a quando non ottengo una polvere sottile. Aggiungo l’AROMA di MANDORLA e frullo ancora per qualche secondo.

2. (Uso gli ingredienti del punto B): PREPARO lo SCIROPPO: in un tegamino piuttosto piccolo, verso l’ACQUA e la copro con lo ZUCCHERO SEMOLATO. Metto il tegamino su una fiamma bassissima e ve lo lascio, senza mescolare il contenuto, fino a quando lo zucchero non si scioglie completamente.

3. (Uso gli ingredienti del punto C): SETACCIO lo ZUCCHERO a VELO, la FARINA e il LIEVITO VANIGLIATO.

4. NEL BOCCALE del robot, unisco alla preparazione ottenuta al punto 1 lo ZUCCHERO a VELO, la FARINA 00, il LIEVITO setacciati. Frullo brevemente a velocità 7 per amalgamare.

5. AGGIUNGO al boccale lo SCIROPPO preparato al punto 2. Frullo per una decina di secondi a velocità 7.

6. LASCIO tutto nel boccale, copro con un PANNO UMIDO e faccio RIPOSARE il composto per 12 ORE.

7. TRASCORSE le 12 ore:
– MONTO a NEVE morbida l’ALBUME d’uovo con i 10 g di ZUCCHERO a VELO;
– FRULLO a colpetti a velocità 10 il contenuto del boccale, in modo che si divida in una specie di granella;
– UNISCO “granella” e albume d’uovo montato con lo zucchero a velo e li AMALGAMO prima con una spatola di silicone utilizzata dal basso verso l’alto, e poi con le mani.

8. PRERISCALDO il FORNO (statico) a 140°C.

9. SPOLVERIZZO un tagliere di plastica con AMIDO di FRUMENTO e ZUCCHERO a VELO. Con l’impasto, formo un SALSICCIOTTO spesso circa 4 cm, che taglierò a FETTE dello spessore di 1 cm (non dovranno pesare più di 25 g ciascuna). MODELLO i ricciarelli dando loro una forma ovale, ne “sporco” la base con AMIDO di FRUMENTO e ZUCCHERO a VELO, a piacere li poggio sull’OSTIA tagliata a misura. Li copro con abbondante ZUCCHERO a VELO.

10. DISTRIBUISCO i ricciarelli su due placche da forno sovrapposte, rivestite con CARTA FORNO. Li tengo distanziati tra loro, in quanto aumenteranno di volume.

11. CUOCIO per circa 10 – 15 minuti (ma LI TENGO SOTTO STRETTA SORVEGLIANZA!). Li tolgo dal forno non appena, sulla superficie, incominciano a formarsi delle PICCOLE CREPE. I ricciarelli, a questo punto, saranno ancora morbidi e bianchi, ma vanno bene così.

12. FACCIO RAFFREDDARE su una griglia. Li servo dopo 24 ore. Per qualche giorno, ma non so dire esattamente quanti perché qui proprio non durano,  si conservano bene se tenuti in una SCATOLA di LATTA.

 

 

SODDISFAZIONE *****
PAZIENZA ***

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4 Comments

  • comment-avatar
    mara 3 Giugno 2019 (19:24)

    quando leggo ciò che scrivi sai cosa mi succede? mi si stampa un sorriso delicato sul viso, gli occhi mi si velano dall’ emozione e nella testa un solo pensiero: “bravissima!”.

    Anche io amo l’odore del Calicanthus che scoprii anni addietro nell’Orto Botanico di Milano, che pianta antica e misteriosa!

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    Un ingegnere ai fornelli 26 Dicembre 2015 (20:01)

    I tuoi ricciarelli sono davvero spettacolari! Complimenti!
    Baci e buone feste

  • comment-avatar
    Pane per i tuoi denti 27 Dicembre 2015 (10:56)

    Grazie, carissima!
    E' un piacere ritrovarti.
    Auguri affettuosi anche a te.

    Valeria